Non spingete scappiamo anche noi

Dae Wikipedia, s'entziclopedia lìbera.

Non spingete scappiamo anche noi est una cantone de I Gufi iscritta dae G. Lunari e Lino Patruno in su 1969, bessida in s'omonimu album. Est una cantone satirica contra a de sa gherra.

Sas peraulas[modìfica | modìfica su còdighe de orìgine]

Non spingete, scappiamo anche noi!
Alla pelle teniam come voi.
Meglio esser becchi e figli di boia
che far l’eroe per casa Savoia.

E Muzio Scevola abitava a Roma,
era nipote di Romolo e Remo;
io sono di Forlì ma non sono mica scemo,
le braccia mie le adopero per abbracciare te.
Oh sì sì, Maria, Marì
dagli occhi azzurri e dai capelli neri
vo’ vivere con te senza pensieri
e bim e bum e bom
senza il rombo del cannon.

Non spingete, scappiamo anche noi!
Alla pelle teniam come voi.
Meglio esser becchi e figli di boia
che far l’eroe per casa Savoia.

E Pietro Micca è saltato in aria,
per salvare la Fiat di Torino:
io invece sono all’Alfa ma non sono cretino
e i salti miei li faccio su un letto insieme a te.
Oh sì sì, Maria, Mari
dagli occhi azzurri e dai capelli neri
vo’ vivere con te senza pensieri
e bim e bum e bom
senza il rombo del cannon.

Non spingete, scappiamo anche noi!
Alla pelle teniam come voi.
Meglio esser becchi e figli di boia
che far l’eroe per casa Savoia.

E Pier Capponi con il batacchio
svegliava tutti a suon di campane
io suono la chitarra non sono un salame
e adopero il batacchio
per scampanare te.
Oh sì sì, Maria, Marì
dagli occhi azzurri e dai capelli neri
vo’ vivere con te senza pensieri
e bim e bum e bom
senza il rombo del cannon.